mercoledì 20 giugno 2012

Volpi vs Riccardi

In maniera ironica intitoliamo in questo modo il seguente post. Certamente in molti abbiamo letto le due lettere pubblicate rispettivamente dai Sig.Volpi e Sig.Riccardi. Il primo denunciando alcune scelte dello staff federale, il secondo giustificando le scelte di questi ultimi. Entrambe con coraggio ed orgoglio mettono nero su bianco a difesa dei rispettivi figli, giovani atleti, giovani canoisti. Non sta a noi giudicare oppure criticare i loro pensieri e le loro idee,ognuno ha le proprie ragioni e le proprie motivazioni che convergono nello stesso punto,i figli. E' per questo punto in comune che ci sentiamo di dire qualcosa, che ci permettiamo questa "invasione di campo"! Chiaramente i punti di vista dei due genitori non sono concordi,chi si sente "minacciato" da dubbie scelte e invece chi si sente "tutelato" dalle stesse scelte . Purtroppo ciò che accomuna il tutto,ciò che ha acceso bonariamente gli animi ed ha acceso il           "dibattito" torna ad essere il modo con cui questi criteri selettivi vengono proposti. Purtroppo per i due genitori in apparenza  "novizi" a fatti del genere,( in quanto si suppone per la giovane età dei loro ragazzi non frequentino i campi gara da molti anni) non sarà ne la prima ne l'ultima volta che assisteranno a situazioni del genere,i trascorsi insegnano,abbiamo una lunga lista di geniali sistemi per selezionare una squadra di canoisti,sistemi che ci auguriamo non facciano venir meno la voglia di gareggiare a questi giovani,la voglia di sana e leale competizione  tra atleti. Non sarebbe piacevole vederli abbandonare per delusioni del genere, dimenticati nel " cestino " di una federazione a cui sembra non importi La tutela di un patrimonio a cui si attinge per i risultati,la carriera e il proprio arrivismo. E' lecito ignorare quanto le altre Nazionali usano fare? Nascondendoci dietro le differenze  sociali e culturali? Possibile che dall'estremo occidente europeo con Spagna e Portogallo passando per il centro Europa con Germania e Francia per finire all'estremo orientale dei paesi di scuola Russa si adottino criteri selettivi analoghi,trasparenti ed oggettivi mentre da noi ,dove addirittura Il numero di atleti sembra essere inferiore e le cose dovrebbero essere più " comode" ricorriamo ad ulteriori prove e sotto prove al termine di tre o più selezioni e dopo aver stilato una ranking list? Onestamente molta gente sarebbe dell'avviso che Arrivare a fine di un ciclo di preparazione con tre appuntamenti selettivi (o indicativi) ed impegnare il tempo ai collegiali per continuare a "selezionare" gli atleti sia indice di dubbio funzionamento del sistema,chiunque farebbe un esamino di coscienza . Il nostro caro sport ha la fortuna di svolgersi in campi con corsie che evitano il contatto gli sgambetti e di gomitate,non bisogna convincere alcun giudice con l'esecuzione di un gesto convincente,abbiamo cronometristi e fotofinish che in maniera oggettiva valutano la prestazione ma nonostante tutto continuiamo imperterriti ad infilarci in un ginepraio di soluzioni atte a complicare ciò che complicato potrebbe non essere. Forse e' arrivato il momento che qualcuno cominci a recitare il mea culpa,che cominci a pensare di fare spazio ad altri, non e' assolutamente onesto gravare sulle spalle degli atleti per proprio egoismo,la vita " sportiva" di un atleta non e' così lunga sarebbe bene lasciargliela "vivere" al meglio, in maniera serena così ne godrebbero anche i risultati.

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