mercoledì 9 maggio 2012


Caro Presidente

Non si intende chiaramente mettere in dubbio la competenza dello staff tecnico,ma facendo una elementare analisi delle gare di selezione svolte a Milano si possono notare delle cose riguardo gli equipaggi che partiranno per Poznan:
  • ·      K1 senior femminile,Norma Murabito preparata con proprio tecnico
  • ·      K2 senior femminile,Sgroi-Galiotto. Preparate con proprio tecnico
  • ·      K1 senior femminile 500mt,Josefa Idem.Preparata con proprio tecnico
  • ·      K1 senior maschile, Massimiliano Benassi, Atleta di livello già prima di essere seguito dall odierno staff.
  • ·      K2 senior 1000mt,Ripamonti-Florio. Atleti già campioni europei under 23 e addirittura Florio fuori squadra da tempo e ripescato all’ultimo minuto grazie al proprio tecnico societario .
  • ·      K2 senior 200mt,Ricchetti-Regazzoni. Atleti costantemente in raduno federale con la squadra 1000mt che vincono di appena 2 centesimi di secondo su un equipaggio non in squadra.
  • ·      C2 senior 1000mt ,Incollingo-Buccione /Santini Equipaggio al 50% preparato in società ,dato che dopo un inverno di lavoro sulla prima coppia in extremis si abbandona tutto e si cambia.

Un investimento consistente per un organigramma ben nutrito come il nostro, con un  tecnico come il Prof.Capousek, coordinato dal Dott. Mazzoni e pianificato nonché controllato dal Prof. Di Giuseppe sembrerebbe non abbia portato frutti.
Verrebbe da pensare che il risultato di una stagione di lavoro sia frutto più di un lavoro in società che di un lavoro svolto da uno staff federale, in termini di economia aziendale siamo di fronte ad una strategia  di investimenti  non proprio azzeccato?
In merito a questo verrebbe da pensare se gli stipendi elargiti ai componenti dello staff stesso non sarebbe stato più opportuno utilizzarli per un supporto a società e atleti!
Ha senso tenere un numero così alto di persone pagate per poi lasciare il lavoro ai tecnici a casa?
Forse non sarebbe sbagliato riprendere il modello Ungherese (anche se viviamo realtà diverse) con un unico D.T. o D.S. o coordinatore o come si vuol chiamare, Nazione in cui i supporti da parte della federazione sono indirizzati verso i club,i tecnici societari e soprattutto a chi pagaia?
E magari un giorno arrivare finalmente a dar modo agli atleti Italiani la possibilità di partecipare a gare di selezione senza dover prima “leggere il manuale di istruzioni”, arrivare finalmente al momento in cui i componenti delle squadre Nazionali siano formate da atleti selezionati in modo cristallino per puro merito come nel nostro Slalom dove un campione come Molmenti qualifica il K1 e poi si mette in gioco per la partecipazione a Londra ? potremmo anche prendere esempio dai colleghi delle acque mosse?
Sarebbe un immenso onore se Lei Presidente leggesse questo umile appunto e magari potesse considerarlo come spunto per qualche cambiamento a favore del bene della Canoa Italiana.

canoaitalia

1 commento:

  1. Per chi è abituato nella propria attività a ragionare per obbiettivi e risultati, e fa l'analisi generale di ciò che il nostro Staff Tecnico è riuscito ad ottenere, esaminando sì la gara di selezione di Milano, ma anche quella precedente di Mantova, e perchè no, la passata stagione, viene immediata una riflessione. Tempo,energie, risorse economiche che sarebbero potute andare alle società , a quanto sono serviti? Ci troviamo a cinque giorni da Poznan con le speranze riposte in atleti “societari”, ad eccezione di Benassi che, onestamente viaggiava su questi tempi già prima di essere seguito dallo staff, del K2 maschi 1000 metri, con un atleta “societario” e del k2 200mt. maschile. Se Zerial non si fosse infortunato, gli atleti societari sarebbero stati ancora di più. Alla luce di tutto questo, la fredda analisi porta a mettere in dubbio la competenza dello staff tecnico. Nel tempo, abbiamo assistito, anche televisivamente, da parte di un componente lo staff, del continuo uso del “libro delle scuse”, la sfortuna, la brutta semifinale, le alghe ecc. ecc. sempre tese a giustificare una mancanza di risultati frutto di una palese mancanza di capacità, che ha portato a decisioni prese e poi ritirate, ad accavallamento di ruoli e competenze, a sminuimento delle discrezionalità dei tecnici federali. Se da un lato posso comprendere l'atteggiamento di Capousek (che ha fatto spesso da parafulmine anche quando non ne aveva colpa), dall'altro non capisco assolutamente quello degli allenatori delle squadre “minori”; sarebbe bastato un atto di coraggio, cioè rimettere in massa il loro incarico ed avrebbero dato il là ad un processo indispensabile di rinnovamento. Invece hanno subito, come noi tecnici di società, la farsa dei “Criteri selettivi”, impossibili da capire nella logica e cervellotici, pieni di clausole di salvaguardia, tese a far si che i piani predeterminati dallo staff tecnico non potessero essere minimamente scalfiti dai reali valori degli atleti sul campo. Ne è testimone l'ultima convocazione delle donne, uscita come Under 23, ma non rispecchiante i criteri selettivi delle Under 23; lo staff tecnico accortosi (o sollecitato ad accorgersi) che il troppo stroppia, ha visto bene di rabberciare con la versione n.2, questa volta come Senior, per poter mantenere le quattro atlete prescelte. Peccato che una delle quattro non avesse neppure partecipato alle selezioni Senior, ed allora? Premesso che il valore di questa ragazza è indiscutibile, ma però è discutibile aver fatto dei criteri selettivi ed infischiarsene. E qual'è il messaggio che passa al futuro rosa della nostra canoa?
    Cari signori dello Staff, perchè non avete scritto sin da subito “ Lo staff tecnico si riserva di fare come crede, a prescindere da qualsiasi risultato”, avreste così fatto risparmiare, nel globale, centinaia di migliaia di euro alle società che si sono precipitate a fare le selezioni; ma dimenticavo.... per lo staff tecnico il problema delle risorse economiche non esiste!
    Sig. Presidente, ponga un rimedio prima che lo staff tecnico possa mettere mano anche sugli Juniores e faccia più danni di quelli che ha già fatto! La canoa italiana – velocità - deve continuare anche dopo Londra, gli atleti ci sono, scelga nuove persone!

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